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Gite turistiche

ITINERARIO BIZANTINO E DELLE PRE-SERRE

Guardavalle, Monasterace, Stlio, Pazzano, Bivongi, Guarda¬valle Partendo da Guardavalle Marina (S.S. 106 E 90), ci dirigia¬mo verso Sud. Pochi minuti dopo aver lasciato Guardavalle, ci fermeremo sulle rovine del Tempio Dorico di Apollo Kathar¬sios (o Zeus Hamarios) del V VI sec. a.C. che si trova aii’inizio del paese, lungo la statale. Imboccheremo quindi la S.S. 110 per Stilo, osserveremo ridenti paesini della tipica vegetazione jonica. Ci rechiamo a visitare il più insigne monumento del periodo bizantino della Calabria, la Cattolica (VII X sec.). Usciti dalla Cattolica, visiteremo il Duorno dal bel portale gotico, la chiesa di S. Francesco e quella di S. Giovanni, dalla grande facciata a due campanili (XVIII sec.). Ricordiamo inoltre che Stilo fu la patria del famoso filosofo della “Città del Sole” Tommaso Campanella (1568 1639). Riprenderemo la strada in leggera salita per arrivare a Pazzano, nel cui Comune si trova la grotta del Santuario di S. Maria della Stella, sede di un antico eremo. La grotta naturale ospita una scultura della Madonna del 1562, un altare marmo¬reo del 1600 e due affreschi di antica data. Converrà poi fare due passi a Bivongi, un paese ridente che noi conosciamo per il vino e per l’olio oltre che per ]a chiesa di S. Giovanni Theresti (Xl sec.), insigne monumento bizantino dell’età normanna. Un’esperienza indimenticabile 6 passeggiare lungo il corso dello Stilaro nel cui torrente affluiscono le acque termaii sulfuree di Guida.

 


 

ITINERARIO DELLA LOCRIDE

Guardavalle, Locri, Gerace, Guardavalle Raggiungeremo Locri partendo da Guardavalle Marina e percorrendo la S.S. 106. Osserveremo lunghissime ed assolate spiagge dove vedremo il massimo in visioni e suggestioni. In questo ambiente si profilerà la grande area archeologica di Locri Epizephiri. Visiteremo I’Antiquarium, edificio moderno in cui vi sono raccolti i reperti di scavi provenienti sia dall’ antica necropoli che da coliezioni private. Alle spalle dell’Antiquarium vi è il tempio jonico di Marasà o Tempio dei Dioscuri. Potremmo ancora ammirare gli scavi di Centocamere ed il teatro greco¬ romano. Lasciata Locri imboccheremo la S.S. 111 e dopo quasi dieci chilometri giungeremo a Gerace, che senza dubbio è la più bella cittadina medievale in Calabria. Si accede al paese attraverso tre porte urbiche (porta dei Borghetto, porta delle Bombarde, porta delle tribune dei Vescovi). Uno dei capolavori artistici che Gerace conserva è la Cat¬tedrale, iniziata nel periodo bizantino e terminata in epoca normanna. Potremo inoltre ammirare il Castello, la chiesetta di S. Giovannello, la chiesa di S. Francesco di Assisi (medioevale), la chiesa di S. Maria dei Mastro (normanna), la chiesa dell’ Annunziatella (normanna). 

 

 


SERRA SAN BRUNO A 800 mt. s.l.m.

Serra San Bruno è una linda cittadina, circondata da alti faggi e da verdissimi abeti, con un clima particolarmente salubre. E’ famosa per la sua Certosa, edificata nel 1090 e ricostruita nel 1500, ed in parte distrutta dal terremoto dei 1783. Notevoli talune opere d’arte, custodite nelle diverse chiese (statue, portali, affreschi e tele), come pure notevole tuttora I’artigia¬nato locale, specie del ferro battuto. Serra San Bruno offre panoramiche gite tra cui sono da sottolineare quella alla Ferdinandea (residenza estiva di Ferdinando II di Borbone) e quella della Mangiatorella (a due chilometri circa dalla nazionale per Stilo) da cui scaturiscono celebrate acque minerali diuretiche e digestive.

 




BADOLATO

Pittoresca ed interessante cittadina, sorge su uno sprone panoramico e conserva avanzi di mura del Castello(XVII sec.). Tracce di affreschi bizantineggianti Ii possiamo ammirare nella chiesa di S. Isidoro, oggi conosciuta come chiesetta della Sanità. Da visitare è senza dubbio la chiesa di S. Andrea Avellino, con i due busti lignei di S. Andrea e S. Francesco di Paola (sec. XVII XVIII), dei ‘600 e dei ‘700 e i suoi pregevoli arredi sacri. La chiesa di S. Maria degli Angeli, ha un monumentale altare maggiore datato 1644, il presbiterio e la cupola decorata in affreschi. Per i vicoletti si notano le vestigia dei suo glorioso passato.

 




SOVERATO

Centro balneare con ottima attrezzatura ricettiva, formato da due nuceli: il nucleo più antico (Soverato sup.) in posizione collinare, e quello più recente, sorto sul litorale jonico del golfo di Squillace. Compaiono a volte sulla spiaggia soveratese dei ruderi solitamente sommersi: è l’insediamento greco-romano di Poliporto. Quando questo venne abbandonato, forse verso l’VIII secolo, sorse l’abitato di Suberatum, che, rinato dopo il saccheggio del 1594 a opera dei Turchi, fu trasferito per il grande sisma del 1783 dove ora è Soverato Superiore. I ruderi dell’antico borgo si possono visitare con una faticosa e piacevole escursione. Il Duomo conserva la splendida Deposizione marmorea di Antonio Gagini (1521) detta Pietà; un Altorilievo della Passione, forse gaginesco; un Crocifisso ligneo e arredi provenienti dalle antiche chiese e del convento della Pietà. Sulla spiaggia sorgeva un piccolo borgo chiamato Santa Maria di Poliporto, quando, attorno al 1880, vi affluirono imprenditori calabresi, siciliani, pugliesi e amalfitani, che in breve diedero vita a un ricco centro di commerci e industrie. Con l’arrivo dei PP. Salesiani, si aggiunse anche un rinomato Ginnasio-Liceo. Soverato diveniva intanto attrazione turistica e sede di uffici e scuole. Notevoli sono le strutture ricettive e balneari, che ospitano d’estate numerosi visitatori.

 




SQUILLACE

Di origini remote, i greci la chiamarono Skylletione i romani Scylaceum. I bizantini, nel sec. X (?), costruirono, sulla collina dove sorge Squillace, un’avamposto fortificato. I Normanni vi eressero poi un Castello con muraglioni di cinta e torri di guardia (sec. Xl). Nel corso dei secoli, furono eseguiti adatta¬menti e rifacimenti da parte dei vari feudatari che vi si inse¬diarono come principi e conti di Squillace: i Lancia, i Marzano, i Del Baizo, i Borgia, i De Gregorio sino al 1783, quando fu distrutto dal terremoto. Restano ancora imponenti i ruderi che stagliano la sagoma della vasta sala centrale con ampi fine¬stroni; due torri scapezzate; una cilindrica e I’altra poligonale; il portale bugnato con in chiave lo stemma dei Borgia.

 




COPANELLO

Frazione di Stalettì, è una pittoresca scogliera. Non mancano le memorie storiche, con i resti della chiesetta forse cassiodorea di San Martino e le Vasche, che ricordano il Vivarium dello stesso Cassiodoro. Negli anni 1950 Copanello diventò la spiaggia di Catanzaro, con rinomati alberghi e locali e stabilimenti balneari.

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