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intitolazione Piazza EX IP

Intitolazione Piazza EX IP a Fabrizio De Andrè

 

COMUNE  DI   GUARDAVALLE

Provincia di CATANZARO

 

 

Prot. n

 

 

 Spett.le Prefettura di Catanzaro

                                                        Ufficio Territoriale di Governo

                                                        Piazza Prefettura

                                                        88100 CATANZARO

 

 

Oggetto: Intestazione Piazza comunale. Richiesta autorizzazione prefettizia. – Legge 1188/1927.-

 

        Questa Amministrazione intende intitolare una Piazza comunale, ubicata nella Frazione marina, alla memoria di Fabrizio De Andrè, noto cantautore genovese deceduto oltre un decennio or sono a Milano al termine di un'inesorabile malattia.

        In sé la personalità dell'artista e la sua meritorietà nel panorama culturale italiano non sembrano bisognose di grosse spiegazioni per motivare la scelta di cui sopra. E' universalmente riconosciuto lo spessore artistico di De Andrè, un uomo sicuramente fuori dalla norma: nel senso letterale del termine. Fuori da schemi, da convenzioni, da regole imposte, Fabrizio De Andrè ha vissuto, di riflesso ad una biografia anche spigolosa, l'inquietudine di una poetica sopraffina, arguta, più veloce dei tempi, forse. Una poetica in cui la musica – sempre perfettamente incastonata con le parole e con i suoni dal vivo – ha accompagnato quasi ritraendosi dal suo protagonismo quei frammenti di storie, spesso al margine della realtà od espressione di realtà emarginate, nelle quali l'esperienza dello scacco, della sconfitta e del pessimismo trova nella sua essenza un rigurgito di vitalità.

        Non si tratta di manifesti rivoluzionari che si ripromettono di trasformare la società, bensì di punti di vista, contestualizzati nelle varie periferie del mondo, in cui il vinto ed il reietto diventano i simboli di una parola sublime. La poesia vince: sempre e comunque, anche quando non sembra esserci spazio per la speranza.

        Perché Fabrizio De Andrè a Guardavalle? Nell'atto deliberativo della Giunta, che s'allega alla presente, si fa cenno all'universalità della parola poetica di De Andrè ed alla sua dimensione che non consente un'identificazione geografica in contesto definito.

        De Andrè fuori dallo spazio, dunque. Se vogliamo anche fuori dal tempo, dal momento che le sue storie prescindono anche dal discrimine tra passato, presente e futuro. Il tempo dell'inquietudine è atemporale, senza lancette, senza misurazione.

        Guardavalle, dunque, come qualsiasi altro luogo d'Italia, d'Europa, forse del mondo intero. In omaggio alla poesia del riscatto e della eccelsa dignità delle figure inferiori.

        Con questo spirito si chiede a codesta Onorevole Prefettura di autorizzare l'intestazione di una piccola piazzetta nella frazione marina di Guardavalle alla memoria di Fabrizio De Andrè.

        Poco importa la biografia, talora ai "margini" come i personaggi delle sue canzoni. O, meglio, essa è importante se letta nella prospettiva della sua poetica.

        Si rimane in attesa di un riscontro alla presente e, dando la massima disponibilità per qualsivoglia chiarimento, si porgono distinti saluti.

 

Guardavalle, lì 02.07.2010

                                                                       IL SINDACO

                                                 F.TO                   Dr. Antonio TEDESCO

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

COMUNE DI GUARDAVALLE PROVINCIA DI CATANZARO

 

DELIBERA DELLA GIUNTA  COMUNALE

 

N.   84    DEL   10  Giugno 2010   

 

 

OGGETTO:

INTITOLAZIONE  PIAZZA IN GUARDAVALLE MARINA – RICHIESTA AUTORIZZAZIONE PREFETTIZIA  - –

 

 

         L’anno DUEMILADIECI, addì DIECI del mese di GIUGNO   nella Residenza Municipale, ore 18:30.

 

         Convocata a termine di Legge, si è riunita la Giunta Comunale con l’intervento dei Sigg.

 

COGNOME E NOME

QUALIFICA

PRESENTI

ANTONIO                       TEDESCO

SINDACO-PRESIDENTE

SI

GINO                               ORIGLIA

        ASSESSORE

SI

GIUSEPPE                      CARISTO

ASSESSORE

SI

LUCIO  ISIDORO          VALENTI

ASSESSORE

SI

AGAZIO                         GALATI GUIDO

ASSESSORE

SI

GIUSEPPE                      USSIA

ASSESSORE

SI

PAOLO                            SQUILLACIOTI

ASSESSORE

SI

 

 

            Assiste il Segretario Comunale Dott. Paolo LO MORO

         Assume la Presidenza il Sindaco – Dott. Antonio Tedesco – il quale constatato il numero degli intervenuti dichiara aperta la seduta ed invita i presenti alla trattazione dell’argomento indicato in oggetto.

       

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

LA GIUNTA COMUNALE

 

PREMESSO che in data 11 gennaio 1999 moriva, all'Istituto dei tumori di Milano, Fabrizio De Andrè, di professione cantautore, ma – secondo il comune sentire – poeta ad ampio raggio, originale interprete di un punto di vista sul mondo che lo ha fatto assurgere nel gotha dei grandi personaggi del Novecento, quelli destinati a lasciare il segno ed a scatenare passioni;

CHE, al di là del dato biografico – comunque rilevante per cogliere appieno i sensi della sua poetica e della sua insofferenza per l'inquadramento di qualsiasi sorta -, le canzoni di De Andrè rappresentano un fatto culturale di oggettiva rilevanza, a tal punto che parte della critica lo ha definito come "il più grande o tra i più grandi cantautori italiani ed europei del Novecento";

ATTESO che  si possono, in astratto, isolare talune tematiche centrali della discografia del cantautore genovese, per il quale è oggettivamente inadeguata la definizione di "cantante", ossia interprete di canzoni per lo più scritte da altri, essendo, lui, un poeta a tutto tondo, espressione di un'anima ribelle e anticonvenzionale;

CHE, in estrema sintesi, tali tematiche possono così riassumersi:

a) il rapporto ancestrale con la campagna;

b) il conflitto con l'ambiente borghese – biograficamente incarnato nella figura paterna – fonte di un mai superato ribellismo giovanile;

c) la ricerca dell'emarginazione, intesa come affrancazione dalle convenzioni dominanti ed attenta - più che alle trasformazioni in atto della società (le "rivoluzioni") – alle figure "senza tempo" spesso collocate ai margini della lotta;

d) il disprezzo per le opinioni dominanti, che lo facevano spesso apparire come decadente e disfattista. In vero, però "la sua decadenza sta nell'entrare in scena al momento della sconfitta, il suo disfattismo nel descrivere la ritirata";

e) il sentimento dell'amore, del quale, del pari, si diviene coscienti solo quando è ormai lo stesso è perduto;

f) l'anarchismo individuale, in virtù del quale nessuno dei soggetti delle sue canzoni-poesie ha un progetto di trasformazione sociale, ma, al contrario, ciascuno di essi rimane aggrappato all'esistente, pur riprovandone questo o quell'aspetto;

g) la religione, anticlericale, se si vuole, ma comunque "cristocentrica", nella quale Gesù è da lui definito come "l'unico vero rivoluzionario della storia";

 

RILEVATO, inoltre, che sotto il profilo peotico si possono rimarcare talune centralità nell'opera di De Andrè, quali la "capacità pittorica" di rappresentare una scena con una naturale attitudine alla sintesi ed alla lapidarietà, la "morale", spesso sarcastica, che sovente rappresenta un rovesciamento dell'ordine costituito, il pessimismo, la sacrale attenzione nel dosaggio della strumentazione musicale, la peculiarità nell'uso della voce;

 

DATO ATTO che Fabrizio De Andrè incarna una personalità di assoluto spessore nel panorama culturale del secolo appena trascorso, la quale, come molti dei personaggi delle sue storie musicate, vive al di fuori di una dimensione spazio-temporale ben definita, esprimendo una contemporaneità con gli individui marginalizzati, quale che sia il loro specifico contesto e quali che siano le convenzioni storico-sociali alle quali sono chiamati a sottostare;

CHE questa universalità della poesia di De Andrè lo rende avulso da un peculiare contesto ed in sintonia con ogni luogo che vuole interrogarsi sull'inquietudine che spesso è sottesa alle regole sociali, quella sottile decadenza che si tocca con mano solo guardando al mondo da un punto di vista marginale e frammentato;

 

CONSIDERATO che questa Amministrazione Comunale, sensibile alla valenza culturale di un semplice atto amministrativo di "intitolazione" pubblica, intende dare un segno di memoria e di condivisione alla figura poetica di Fabrizio De Andrè attraverso l’intestazione allo stesso di una Piazza comunale, attualmente soggetta a lavori di rifacimento, ubicata nella frazione marina di Guardavalle e, allo stato, individuata come "piazzetta ex IP";

CHE, peraltro, l’intestazione della Piazza comunale alla memoria di un cantautore - espressione di valori sani, anche se di lettura articolata all'interno di un percorso culturale non indifferente di decostruzione della realtà in nome del senso, spesso nascosto, di ogni cosa – rappresenta un provvedimento ardito volto a creare, nella comunità guardavallese, un luogo di incontro e di riflessione attorno alla stele di un "vinto" animato dalla tarantola della ribellione e dell'orgoglio ferito;

CHE l'universalità della poesia di De Andrè trova, in sé, pieno riconoscimento in qualsiasi luogo d'Italia, d'Europa e del mondo intero;

 

PRESO ATTO che la vigente legislazione (Legge n. 1188/1927) afferma il principio dell’attribuibilità della denominazione di strutture pubbliche, previa autorizzazione prefettizia, unicamente a persone “decedute da almeno dieci anni”;

CHE, conseguentemente, è pressoché unanime la volontà di ricordare una persona rivoluzionaria, proprio nel suo essere alieno da trasformazioni di massa (rivoluzionarie, appunto), ma, al contrario, intriso di poesia come ultimo baluardo di difesa dei vinti e degli sconfitti di ogni latitudine;

 

CONSIDERATO che, nella specie, trattandosi di nuova toponomastica, è compito di questa Amministrazione ridurre al minimo i disagi per i cittadini per l’aggiornamento dei documenti con aggravio di lavoro per gli uffici comunali comunali;

VISTA la Legge n. 1188/1927;

VISTO il D.M. 25.09.1992;

VISTA la Circolare 10 febbraio 1996, n. 4;

VISTO il D. Lgs. 267/00;

VISTO lo Statuto Comunale

ACQUISITI i pareri favorevoli ex art. 49 del D. Lgs. 267/00;

CON VOTI unanimi favorevoli resi nelle forme di legge

 

D E L I B E R A

 

·         Di richiamare la narrativa quale parte integrante e sostanziale del presente atto deliberativo;

·         Di manifestare l’intendimento di questa Amministrazione, per le motivazioni evidenziate in premessa e qui integralmente richiamate, di intestare una Piazza comunale - attualmente soggetta a lavori di rifacimento, ubicata nella frazione marina di Guardavalle e, allo stato, individuata come "piazzetta ex IP" – alla memoria di Fabrizio De Andrè, poeta-cantautore deceduto a Milano l'11 gennaio 1999;

·         Di allegare alla presente una breve biografia dell'artista;

·         Di richiedere l’autorizzazione prefettizia per l’intestazione di che trattasi ai sensi dell’art. 1 della Legge 23 giugno 1927, n. 1188, dando atto che l’efficacia della nuova denominazione è subordinata alla predetta autorizzazione;

·         Di trasmettere copia della presente alla Prefettura - Ufficio Territoriale del Governo di Catanzaro.-

 

 

 

BREVE BIOGRAFIA DI FABRIZIO DE ANDRE'

(da Wikipedia)

 

Fabrizio Cristiano De André nacque il 18 febbraio 1940 nel quartiere genovese di Pegli, in via De Nicolay 12 (ove è stata posta una piccola targa commemorativa) da una famiglia dell'alta borghesia industriale cittadina. Il padre Giuseppe (19121985), torinese, fu vicesindaco repubblicano di Genova, amministratore delegato dell'Eridania e promosse la costruzione della Fiera del Mare di Genova, nel quartiere della Foce, mentre la madre Luigia "Luisa" Amerio (19111995) era anch'essa piemontese di Pocapaglia.

Fabrizio visse inizialmente nella campagna astigiana a Revignano d'Asti, luogo dal quale la famiglia era originaria e dove si dovette trasferire a causa degli eventi bellici ed in quanto il padre era stato ricercato dai fascisti. Visse, poi, nella Genova del dopoguerra, scossa e partecipe della contrapposizione tra cattolici e comunisti, sovente rigidi e bigotti entrambi.

Dopo aver frequentato le scuole elementari in un istituto privato retto da suore, passò alla scuola statale, dove il suo comportamento "fuori dagli schemi" gli impedì una pacifica convivenza con le persone che vi trovò, in special modo con i professori. Per questo fu trasferito nella severa scuola dei Gesuiti dell'Arecco.

Presso i Gesuiti dell'Arecco, scuola media inferiore frequentata dai rampolli della "Genova-bene", Fabrizio fu vittima, nel corso del primo anno di frequenza, di un tentativo di molestia sessuale da parte di un gesuita dell'istituto; nonostante l'età, la reazione verso il "padre spirituale" fu pronta e, soprattutto, chiassosa, irriverente e prolungata, tanto da indurre la direzione ad espellere il giovane De André, nel tentativo di placare lo scandalo. L'improvvido espediente si rivelò vano poiché, a causa del provvedimento d'espulsione, dell'episodio venne a conoscenza il padre di Fabrizio, esponente della Resistenza e vicesindaco di Genova, che informò il Provveditore agli studi, pretendendo un'immediata inchiesta che terminò con l'allontanamento dall'istituto scolastico del gesuita[..

In seguito il cantautore frequentò alcuni corsi di lettere e altri di medicina presso l'Università di Genova prima di scegliere la facoltà di Giurisprudenza, ispirato dal padre e dal fratello Mauro (19

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